Il disegno di legge è al Senato e prevede la riforma delle direttive riguardanti la liberalizzazione degli orari di esercizio dei negozi, imponendo 12 chiusure festive obbligatorie all’anno di cui 6 collocabili liberamente dall’esercente nell’arco dei 12 mesi.

Sembra, però, che non siano stati inseriti nella lista degli “esentati dalla normativa”: il commercio all’ingrosso, i distributori automatici ed appunto i portali e-commerce.

E come possono “abbassare le serrande” distributori automatici e siti e-commerce? Li spegniamo?

La solita legge all’italiana… questo ci viene da pensare, senza contare il danno economico, come riporta Giuseppe Bottero nel suo recente articolo su La Stampa: come si abbassa una serranda digitale? Che si fa, si spegne il sito nei giorni di festa? E nel caso delle «vending machine», si imbullona ogni macchinetta installata in Italia?

“In realtà i problemi potrebbero anche essere più complessi. Stoppare i siti, se davvero succedesse, potrebbe avere l’effetto di penalizzare gli imprenditori italiani, perché i clienti a caccia di acquisti online finirebbero per puntare sui concorrenti stranieri, da Amazon in giù, che ovviamente non sono soggetti alla normativa nazionale. E magari metterebbe in difficoltà anche i campioni dell’e-commerce made in Italy, come Yoox. Si rischierebbe dunque una piccola mazzata per un settore che, nel nostro Paese, ancora stenta a decollare: il giro d’affari nel 2014 valeva 13,3 miliardi di euro e le vendite realizzate dai siti guardano da lontano Francia, Germania e soprattutto Gran Bretagna, dove il mercato digitale corre verso quota 80 miliardi”.

Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano dice: “Il settore dell’eCommerce non può essere soggetto ad una regolamentazione in tal senso, poiché per sua natura è un’attività eseguibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Inoltre, sempre per definizione, il commercio elettronico attiene a transazioni che non si svolgono in un punto di vendita fisico, con conseguente impossibilità di applicazione di tale proposta normativa”.  

Leggi tutto l’articolo: http://www.lastampa.it/2015/07/09/economia/la-nuova-legge-sui-negozi-chiude-i-siti-di-ecommerce-uK5RieJ2VLvMe2XKuLnuTN/pagina.html

Invitiamo a leggere anche il precedente articolo uscito su Il Corriere nel Settembre 2014: http://www.corriere.it/economia/14_settembre_25/negozi-chiusi-sei-giorni-all-anno-05dbf0be-4490-11e4-a9f2-f9125b43127e.shtml?refresh_ce-cp

Nel caso il Senato approvasse il disegno di legge cosa succederebbe?

Le realtà italiane operanti nel settore dell’e-commerce andrebbero incontro a una concorrenza contro la quale possono fare poco. Verrebbero favoriti colossi come Amazon che continuerebbero a operare 365 giorni all’anno senza ricadere all’interno della giurisdizione italiana.

Fonti: HostingTalk.it, La Stampa, Il Corriere.

MacroWebMedia, web agency e software house dal 1999 al vostro fianco.